Questa mattina sono intervenuto all’assemblea pubblica organizzata dalla FILBI UIL per affrontare il tema della riforma dei Consorzi di Bonifica in Sicilia.
Una riforma attesa e auspicata da tempo, ripetutamente promessa dal Governo Musumeci che non è mai riuscito a portarla in aula e presentata da pochi giorni dal Governo Schifani.
Purtroppo dall’esame della norma ci sembra che abbia tutta una serie di criticità, segnalate da noi nella Commissione di merito e condivise da sindacati e lavoratori. La riforma prevede la chiusura degli attuali 11 Consorzi per passare a soli quattro nuovi enti, ma sono chiare, ad esempio, le garanzie per i lavoratori per tutelare il passaggio di gestione; non sono chiare le coperture finanziarie né come affrontare la grave condizione debitoria degli enti attualmente in essere.
Ci sembra, piuttosto, che questa riforma non riuscirà a risolvere i problemi, ma rischia di creare ancora più confusione in un sistema già precario.
Problemi che non riguardano solo i lavoratori, ma l’intero sistema agricolo siciliano legato ai Consorzi e che, se aggravati, non faranno che altri danni all’economia agricola dell’isola, già profondamente in crisi.