La storia di Santi e Alessandro, uguale a quella di altre 28 persone, è un’altra di quelle che fanno capire come possa essere complessa e, talvolta, assurda la macchina amministrativa regionale: appartenenti a categoria protetta di cui alla legge 68/99 e partecipanti al concorso per assistente amministrativo (categoria C) all’Asp di Catania del 2018, sono risultati idonei non vincitori. Hanno pazientemente aspettato per 5 anni che l’Azienda avesse bisogno di nuovo personale, ma l’ASP – che nel frattempo aveva avviato le procedure per l’assunzione di 70 nuovi dipendenti da selezionare tra le categorie protette – invece di prendere loro ha fatto un nuovo concorso. Le altre ASP di Sicilia non li hanno voluti perché, giustamente, ogni Azienda ha le proprie graduatorie da cui attingere. Alla fine loro sono rimasti a casa: idonei non vincitori, presenti in graduatoria e non assunti. Tutto ciò nonostante la normativa preveda che le graduatorie vanno condivise tra gli enti pubblici e da lì bisogna attingere prima di fare nuovi concorsi.
Sono a fianco di Santi, Alessandro e gli altri partecipanti al concorso dell’ASP di Catania che stanno vivendo questa ingiustizia.
Il servizio del TG5: